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Toy (love)story

“Collezionare per credere”

Fedele compagno nelle ore di solitudine, evasione dalle preoccupazioni quotidiane e ritorno all’infanzia, il gioco è da sempre un essenziale diversivo per l’uomo. Aquiloni, Barbie vintage, cavallini e Pinocchi di legno quasi centenari; il collezionista di Pontecurone Massimo Rabbeno (massimorabbit@gmail.com) è in grado di allestire su richiesta vere e proprie “toys gallery” temporali, annoverando fisicamente molti esemplari dei giochi simbolo di varie generazioni. Negozi, bar e altri locali decidono poi di arredare in stile Anni 80 o 70 e così via… Come ben dimostra la carrellata di sue foto, si possono improvvisare piccole mostre del giocattolo dappertutto, specialmente in contesti rurali (che già espongono oggetti bizzarri della cultura contadina) ed estivi, tenendo presente che bastano delle cassette della frutta in legno, collocate in vari modi, per ottenere scaffalature molto a effetto e “Save the planet”… L’intrigante storia del giocattolo, in continua evoluzione, sempre più in plastica e meno di latta, lascia molte tracce. In un libro, per esempio, l’indimenticato Andrea Camilleri ci fa scoprire il suo “iocu da musca”, come ci spiega in questi passi: «Ci si distendeva, sei o dieci ragazzi, in cerchio a pancia sotto sulla sabbia e ognuno metteva al centro, all’altezza della propria testa, una monetina da venti centesimi. Poi si restava immobili, magari per ore, in attesa che una mosca andasse a posarsi su un ventino.

Il proprietario del ventino prescelto dalla mosca vinceva i soldi puntati da tutti gli altri!». Magari le nuove generazioni lo troveranno noioso, la mia di certo no, considerando che passava ore a giocare al calcistico “muro”, cercando di eliminare l’avversario con sadici tiri in diagonale… A proposito di muro, perché non trasformare un vecchio game boy in un bel quadro da appendere al muro, magari sezionandone i vari componenti con tanto di legenda? Online diversi store, come la piattaforma “Grid”, vendono tanti videoludici antenati in “esploso”, ma pure modelli di cellulare passati alla cronaca per la loro presenza in pellicole cinematografiche e così via… L’ideale sarebbe incorniciare il proprio dispositivo; per trasformare in quadri giocattoli vintage e arcaici videogiochi basta rivolgersi a “Cresta&Rolando” in via Piacenza 6; per il titolare, Lorenzo, sarà davvero un gioco da ragazzi soddisfare le vostre più insolite richieste!

Mara Ferrari 

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