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Il Contrappello – La civiltà contadina è ancora viva

Nel mio articolo su Avvenire di mercoledì ho ricordato la scomparsa di Ermanno Olmi che viveva sugli Altipiani di Asiago, vicino al mio amico Gianni Rigoni Stern, che oggi dedica la sua vita ad aiutare la popolazione di Srebrenica. Queste due personalità mi hanno portato a pensare che la civiltà contadina non sia affatto morta, che i valori della sacralità del cibo, della sopportazione, della gratitudine e della Provvidenza non possano sparire. C’è poi un altro aspetto di Olmi che mi ha colpito ed è il racconto del silenzio, dove succede l’incontro profondo con se stessi, un aspetto che la società frenetica dei giorni nostri ha cercato di portarci via, mettendo in primo piano frivolezze e denari. Oggi ognuno di noi dovrebbe chiedersi su quale valore merita giocarsi la propria vita, ancora di più in questa grave situazione di stallo istituzionale, dove sembra essersi smarrito il senso di un bene comune. La civiltà contadina vive ancora nelle famiglie e nelle nuove comunità di campagna, seppure con modalità diverse rispetto al passato, anche se proprio il protrarsi del vuoto istituzionale può minarne la sopravvivenza: qualcuno se ne rende conto?

Paolo Massobrio

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