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Il punto di vista – Tra Vangelo e Costituzione

Venerdì 8 giugno, su Rai 3, è andato in onda in prima serata un docufilm di Paolo Santolini sul viaggio di don Luigi Ciotti tra Vangelo e Costituzione, veramente tanto interessante. Nato nel 1945, è considerato un prete di frontiera, uno che combatte da anni, sempre in prima linea, contro ogni tipo d’ingiustizia. Io ricordo di averlo incontrato per la prima volta a San Michele, nel 1979, quando il parroco don Ivo lo invitò a raccontare alla comunità la sua esperienza come fondatore del Gruppo Abele, una onlus che sosteneva le persone emarginate restituendo loro dignità e speranza attraverso aiuti concreti. Più avanti nel tempo lo rividi in altre occasioni quando aveva già creato l’associazione Libera che dal 1995 combatte la mafia in diversi modi mettendo in pratica il messaggio evangelico, sfidando i corrotti e denunciando l’omertà di molti. Nascondere il male per paura serve a farlo crescere sempre più e come uomo cristiano libero e forte nella fede è andato avanti con coraggio e convinzione, ma per questo si è attirato minacce di morte. Da anni vive sotto scorta. Partecipai in Ascoli Piceno ad un incontro con lui, affollatissimo, organizzato dalla Scuola socio-politica diocesana; lo rividi in seguito in una chiesa gremita di gente entusiasta per aver ascoltato il suo appassionato invito a non cedere mai al compromesso, alla richiesta di compiere atti contrari alla legge per ottenere in cambio benefici economici. Anche in quell’occasione riuscii a salutarlo e gli ricordai il nostro primo incontro a San Michele. Sorridendo mi disse: “Che ci fai qui?” (in Ascoli) e io risposi: “È una lunga storia… prega per noi come noi preghiamo per te. Ciao don Luigi, avanti così!” Lo incontrai anche in Alessandria con più rughe e più capelli bianchi, ma sempre più combattente per il bene comune. Nel servizio televisivo, su Rai 3, don Luigi non appare come un eroe, ma come un semplice uomo che nella quotidianità lavora, scrive appunti per discorsi rivolti soprattutto ai giovani che hanno più bisogno di capire,
percorre chilometri e chilometri in auto per spostarsi da una parte all’altra dell’Italia per andare a testimoniare che il male si può vincere con il bene. Un uomo che incontra la gente e l’ascolta nelle sue esigenze, nel racconto dolente del suo vissuto, che chiede e risponde sempre con partecipazione affettiva, che parla di necessaria conversione del cuore per ognuno di noi, dei valori irrinunciabili dell’onestà, della giustizia, della condivisione e della solidarietà. Valori non solo cristiani, ma basilari della Costituzione italiana. Coinvolgenti i discorsi pronunciati in ricordo di don Peppe Diana e di don Pino Puglisi uccisi dalla mafia, gli incontri con i familiari delle vittime e nel giorno di primavera di quest’anno il caloroso abbraccio con papa Francesco e le sue parole d’incoraggiamento. È emozionante guardare don Luigi con lo zaino sulle spalle percorrere a piedi strade sassose in mezzo a meravigliosi spettacoli della natura, sedersi sulla pietra e ringraziare il Signore per il dono della bellezza. Questa è l’immagine finale del servizio televisivo che resta negli occhi e nel cuore. È il simbolo dell’Amore!

Adriana Verardi Savorelli

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