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«Una mostra di moto d’epoca per ripartire in grande stile»

Motoclub di Castellazzo Bormida

Salvatore Bongiovanni, segretario del Motoclub di Castellazzo Bormida.

Bongiovanni, una persona entra al Santuario della Madonnina dei Centauri e rimane stupito, perché c’è un allestimento con moto d’epoca che lasciano a bocca aperta. Di cosa si tratta?

«Si tratta di una mostra che il Motoclub ha allestito per anni, con risultati ottimi. Nel 2015 siamo riusciti a fare una mostra unica, si trattava solo di moto del Piemonte, di costruzione piemontese. Pochi sanno che erano censite 300 fabbriche di costruttori di moto piemontesi. Quando abbiamo avuto l’idea di fare questa mostra, ci siamo dovuti impegnare, non era facile reperirle. Addirittura, qualche giorno prima dell’inaugurazione, qualcuno si è tirato indietro e siamo dovuti correre ai ripari. Ciò nonostante abbiamo fatto una cosa eccezionale, sono venuti da tutta Italia, perché è stata la prima e unica esposizione di solo moto piemontesi. Quest’anno, parlando con don Vincenzo, abbiamo deciso di fare la mostra dentro il Santuario. Quale occasione migliore per cercare di fare un allestimento unico, che ancora non era stato fatto: le moto sono entrate in altre occasioni e contesti, ma mai sono state esposte insieme agli “ex voto” e ai quadri di coloro che ringraziano la Madonna. Ci tengo ad aggiungere questo…».

Prego.

«Sono segretario del Motoclub, e mi sono sempre occupato di moto d’epoca. Nel momento in cui si parla di questi esemplari, mi si allarga il cuore, perché sono “nel mio”. Ci sono dei modelli che ho collezionato personalmente, ma vorrei ringraziare tutti coloro che hanno dato subito la loro disponibilità».

Un posto legato alle moto e ai Centauri, questo Santuario della Beata Vergine della Creta. In questa edizione proviamo a ricominciare?

«Innanzitutto, cominciare così è una gran cosa, tornando come tutti gli anni con il nostro raduno classico e aspettando anche l’arrivo dei motociclisti dall’estero. Negli ultimi due anni abbiamo fatto cose egregie, ma erano limitate, non per colpa nostra, ma per la situazione pandemica. Quest’anno si riparte, finalmente».

Che valore ha per lei il raduno di quest’anno?

«Un valore eccezionale, perché è un ricominciare con lo stesso spirito, ma con la volontà di fare cose importanti, anche perché la situazione lo rende necessario. Vogliamo rimetterci in sella e… ripartire!».

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