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In memoria di Isidora Lantero

“Mi ricordo…” di Flavio Ambrosetti

Dal 18 agosto scorso non è più tra noi Isidora Lantero, donna impegnata in politica e nei problemi sociali. La ricordo fin da bambino, quando era gradita ospite degli zii Giuseppe Lantero e Maria Boccaccio, abitavano vicino alla Stazione ferroviaria di Ovada da cui “Isi” partiva per raggiungere la sede di lavoro ad Alessandria. Ricordo che frequentava, con zia Maria, la chiesa di San Gaudenzio in via Molare, per la Messa festiva.

A Ovada era nota per l’impegno politico, svolto in qualità di volontariato. Fu eletta nel 1964 consigliere comunale e rieletta successivamente. Assidua alle riunioni in Comune, si interessò presso il Ministero della Pubblica Istruzione per promuovere l’istituzione a Ovada del liceo scientifico statale, di cui la città era priva. Ovada ebbe, 51 anni fa, una sede distaccata del liceo “Galileo Galilei” di Alessandria; oggi è da tempo sede autonoma. Ad Alessandria Isi si fermava nel pensionato delle suore di via Savonarola, le definiva le “mie” religiose; ricordo bene questa sua espressione. Nel capoluogo provinciale svolse, per molti anni, il ruolo di assistente sociale avendo conseguito il titolo a Genova.

Tutto il curriculum di studio fu caratterizzato da profondo e responsabile impegno. Ricordo in tal senso la testimonianza di Isa Ravera, sua compagna di classe, presso l’istituto Santa Caterina delle Madri Pie di Ovada. Ogni anno accompagnava malati al santuario mariano di Lourdes e ad altri pellegrinaggi a Medjugorje, dove si recò personalmente. Ricordo che all’ufficio postale di Ovada mi disse: pregherò per tua mamma, gravemente malata: una parola che mi confortò. Ritorno al suo ruolo di assistente sociale all’Ospedale San Giacomo, che fu per lei un rigoroso servizio ai malati, alle loro famiglie, al personale medico e infermieristico.

Questo non fu per lei l’unico campo di attività. Effettuò volontariato al Movimento Femminile della Dc e nelle organizzazioni sindacali. Pure io, giunto alla maggiore età, partecipavo all’attività del Movimento Giovanile ed ebbi la possibilità grazie a Isi di conoscere i coniugi Edoardo e Adelina Cosola Martino. Edoardo ebbe incarichi a Bruxelles e conseguì il premio Carlo Magno, riconoscimento assegnato successivamente agli statisti Prodi e Merkel.

Isi seguì con continuità l’impegno dei coniugi Martino-Cosola e fu felice quando Adelina ebbe l’assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia con sede a Palazzo Ghilini. Sono grato a Isi: mi incoraggiò fin dagli anni giovanili a impegnarmi professionalmente e politicamente. Isidora era capace di ascoltare e forniva consigli preziosi, rispettando la personalità dell’interlocutore con vera amicizia. Pur lavorando ad Alessandria è rimasto forte il legame con la sua famiglia e con Ovada.

Al suo funerale, nella chiesa dei Santi Nazario e Celso, erano presenti tutti i suoi cari, nipoti e pronipoti, le comunità di Ovada e della frazione Grillano. Il cugino, padre Guglielmo Bottero, scolopio, ha celebrato la Santa Messa e la cugina Assuntina Boccaccio ha tratteggiato il carattere e l’operato di Isi con sentita commozione.

All’uscita dalla chiesa ho pronunciato parole di stima per le doti dimostrate in tutta la vita da Isi, concludendo con un «grazie» e sintetizzando che la sua vita fu spesa «per la maggior gloria di Dio»: il motto di Sant’Ignazio di Loyola.

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