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L’ospedale in festa per San Biagio

Alessandria

Nei prossimi giorni la nostra azienda ospedaliera celebrerà la festa del suo secondo patrono, San Biagio. Le poche notizie della vita del santo ricordano il suo martirio, avvenuto durante le persecuzioni dei cristiani, intorno all’anno 316, e l’importante culto popolare, tra i più diffusi sia in Occidente che in Oriente, legato specialmente alla guarigione di ogni malattia della gola e delle vie respiratorie.

Il vescovo Biagio, si racconta, si prodigava nel soccorso di molti poveri e ammalati, ma anche nelle cure di animali selvatici feriti. Fu questa, sembra, la causa della sua persecuzione. Il governatore romano, racconta la sua antica “Passione”, aveva infatti disposto la requisizione di tutte le bestie feroci che popolavano i boschi, per utilizzarle nei giochi cruenti e nelle torture dei cristiani. Biagio, arrestato, venne portato in carcere e nel lungo cammino per raggiungere la prigione fu protagonista di miracoli che gli avrebbero portato grandissima fama e la santità.
Per primo incontrò una madre con il suo bambino, quasi soffocato da una lisca di pesce rimastagli in gola. Invocata la protezione e l’intervento di Dio, il bimbo espulse immediatamente la lisca e tornò sano senza alcun danno.

L’invocazione di San Biagio come guaritore di ogni malattia della gola e delle vie respiratorie si diffuse rapidamente, così come la consuetudine di intitolargli istituti ospedalieri. Anche nella nostra città l’ospedale di San Biagio, insieme a quello di Sant’Antonio, costituiva uno degli undici luoghi di cura dell’Alessandria medievale; già documentato in un atto del 1353, era situato nel quartiere Rovereto.

Rinnovare oggi, in un anno ancora di pandemia, la nostra richiesta di protezione per tutte le malattie delle vie respiratorie assume un valore particolare e la fede, insieme all’impegno concreto di tutti, ci aiuta a coltivare la speranza. Anche sull’esempio di San Biagio, impariamo così a non lasciare che sia l’individualismo a prevalere, rendendoci indifferenti alla sofferenza di molti fratelli e sorelle, mettendo invece al primo posto – anche nella preghiera – i più vulnerabili e bisognosi.

Le celebrazioni di quest’anno inizieranno mercoledì 2 febbraio alle ore 17.30, con la celebrazione della Presentazione del Signore al tempio e la benedizione delle candele. Nella circostanza verrà ricordato anche monsignor Giovanni Semino, cappellano dell’ospedale dal 1977 al 2010, a dodici anni dalla scomparsa. Giovedì 3 febbraio poi, sempre alle 17.30 la Santa Messa nella festa di San Biagio, con la benedizione della gola.

don Stefano Tessaglia
cappellano Azienda ospedaliera

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